Mi ritrovo spesso a parlare con colleghi imprenditori e consulenti sul ruolo dell’innovazione nelle aziende.
Purtroppo, ancor più spesso mi ritrovo a dover spiegare con esempi elementari come si possano migliorare i processi interni, le relazioni con il pubblico, con i collaboratori, il reporting e, in ultima analisi ma non per importanza, il fatturato.
Per questo motivo ritengo di dover distribuire sempre più spesso pillole di alfabetizzazione innovativa, ma senza incontrare spesso una predisposizione positiva a questo.
Purtroppo, l’imprenditoria Italica è restia all’innovazione, specie quella gestita da ultracinquantenni.
Perché? Cerchiamo di analizzare e superare questi ostacoli concettuali.
INNOVARE, COSTA.
Il primo ostacolo, come spesso accade, è di natura economica.
Le aziende stanno purtroppo attraversando un generale e diffuso periodo di crisi che si sta protraendo oltremodo.
Invitare l’imprenditore a sostenere nuovi costi sicuramente non è facile, se pur con l’intento teorico di migliorare l’azienda.
Le risposte in questo caso sono semplici ed esaustive: innovare non è un costo ma un investimento.
Questo è il concetto basico da far comprendere a chi resiste all’innovazione.
Qualsiasi sia il reparto coinvolto, il miglioramento produttivo sarà sempre maggiore dell’investimento affrontato.
Sempre ovviamente che si applichino scelte ponderate ed intelligenti.
Ed è per questo che scegliere una consulenza esterna che può apparire inutilmente dispendiosa, permette invece di far analizzare i flussi da un punto di vista non coinvolto emotivamente, ed offrire un ventaglio di proposte professionali ed all’avanguardia.
Innovare non significa solo comprare qualcosa che ci migliori la vita, è soprattutto un concetto di vita aziendale, mettersi sempre in discussione per verificare se il nostro atteggiamento e comportamento è corretto ed in linea con il mercato e la concorrenza; non dare per scontato di essere i migliori a prescindere, perché oggi assistiamo ad una fluidità dei capisaldi mai vista prima: arroccarsi sulle proprie posizioni può decretare un insuccesso nel futuro a breve.
Seguendo questa indicazione, con capacità di analisi distinta da quella del proprietario, si scopriranno molti aspetti che possono essere migliorati enormemente, a volte anche con costi tutto sommato modesti.
La tecnologia attuale offre spunti innovativi in qualsiasi ambito.
AUTOMATIZZARE LE “COSE”
Esiste da tempo, ad esempio, L’ IoT, L’internet delle cose.
In pratica e in soldoni si parla di connettere “le cose”, rendendole raggiungibili, controllabili, interattive.
Con bassi investimenti si potranno connettere oggetti che un tempo mai avremmo potuto pensare di poterli controllare, e questo non per la semplice necessità di avere un gadget in azienda ma per ottimizzare tempi e risorse.
Un esempio, remotizzare e controllare tutte le utenze elettriche in azienda, riducendo i costi di alimentazione, automatizzandone l’accensione anche con processi evoluti, con l’ausilio di servizi online quali IFTTT o simili.
Con integrazioni complesse quali i tag RFID si potranno controllare i movimenti di persone e cose, per ottimizzare il transito di merci ed informare tempestivamente il cliente sul suo ordine.
Linguaggio Ostrogoto? No, semplicemente tenersi aggiornati sulle opportunità si scoprirà essere la carta vincente in grado di farci raggiungere quel piccolo gradino in alto che potrà salvarci o comunque migliorarci.
Il Voip, questo sconosciuto.
Tutti noi conosciamo il termine VoiP, pochi sanno che il miglior utilizzo è proprio in azienda, dove occorre flessibilità ed economia.
Portando i numeri aziendali sotto un centralino in cloud si potranno ottenere servizi impossibili da ottenere con centralini tradizionali e, in questo caso, ottenere anche grandi risparmi.
Proponendo un solo banale esempio, si può collegare il database dei clienti in modo da annunciare il cliente a chi risponde: l’effetto che si ottiene quando chiamando in una azienda si riceve la risposta di benvenuto con il proprio nome è insuperabile.
Un piccolo segno di attenzione che stupirebbe chiunque.
Queste migliorie, come altre, non sono banali.
L’attuale contesto ci obbliga a migliorare il rapporto con i clienti e con chiunque approcci la nostra attività.
Chi sottostima l’evoluzione altrui rimanendo indietro, non curando l’aspetto “estetico” e funzionale dei processi, chi impiega una giornata per svolgere un compito che un buon gestionale avanzato può tranquillamente svolgere in pochi minuti, è spacciato.
Inutile far finta di niente, pensare che non sia necessario evolversi perché tanto non serve a nulla: chi rimarrà con questo pensiero, probabilmente sarà colui che non troverà spiegazioni plausibili per l’andamento sempre più negativo della propria attività.
E magari, quando se ne renderà conto, potrebbe essere troppo tardi.
Affiancare le imprese, enti ed istituzioni in tutti gli aspetti di natura strategica ed operativa attraverso la "mobilitazione integrata" (CROSS) di competenze ed esperienze (HUB) in risposta alle specifiche esigenze aziendali.
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