Il trasferimento del sapere è un processo continuo ed accelerato: ciò che era valevole sino a poco tempo prima, poco dopo non lo è più.
È “continuo”, in quanto per definizione il sapere non è statico; è “accelerato”,soprattutto nell’era digitale, in quanto l’esigenza di formazione ed aggiornamento è quotidiana.
L’apprendimento è un processo complesso: in alcuni casi basta aggiungere sapere a sapere, in altri casi è necessaria una sostituzione prima ed un’aggiunta poi.
È in definitiva un continuo “puzzle” di mattoncini: aggiungere, sostituire del tutto, incastrare e così via.
I piccoli mattoni del sapere si aggiungono, si sostituiscono o si sommano (e non sempre in maniera semplicemente additiva) ed “elevano” la risorsa umana a nuovi possibili traguardi.
Il processo è molto complesso: si pensi ad esempio ad un aggiornamento legislativo, nel quale singole frasi o parole si sostituiscono ad altre cambiandone in molti casi profondamente il significato. Bisogna poi considerare come ogni persona abbia una diversa modalità di apprendimento ed anche diversa capacità di “sostituzione”: con l’avanzare dell’età, i mattoncini sono più difficili da sostituire; una persona molto giovane invece può avere difficoltà a memorizzare processi ampli e complessi.
I metodi classici costituiti da libri, testi e aula, sono ancora un perno insostituibile nell’apprendimento.
La formazione quotidiana ha invece altre esigenze, legate più all’immediatezza, all’accessibilità, alla facile fruizione, che richiedono quindi un approccio più smart.
In questi casi, ad affiancare la formazione classica, interviene oramai da qualche decennio, la tecnologia web: esistono piattaforme e contenitori (es. Lynda di Linkedin, Udemy per citarne alcune) che aiutano, comodamente da casa o ufficio, a scegliere il “mattoncino” che fa a caso nostro e di fruirne liberamente da tempi e luoghi ed idioma.
Queste piattaforme mostrano dei limiti quando è un’ azienda ad avere l’esigenza di costruire un percorso predefinito e personalizzato e quando si necessita di stabilire un metodo e averne il controllo. In questi casi un esperto dei metodi formativi è la base di partenza, che possa quindi analizzare il fabbisogno rispetto ad un obiettivo, comprendendo lo stato attuale e costruendo, anche con il supporto di piattaforme e-learning, processi e percorsi di apprendimento. |
La stessa tecnologia della formazione si è evoluta, presentando l’IA (Intelligenza Artificiale) a supporto del processo formativo.
Il supporto fornito dall’IA in questo settore, si esplica generalmente tramite:
Sistemi così architettati e complessi, devono esser oramai definiti come dei veri e propri CRM (CustomerRelationship Management) aziendali, dove il cliente è il collaboratore/dipendente, il prodotto è il sapere, il mezzo è la piattaforma che riconosce le esigenze e quando possibile “genera” essa stessa il prodotto.
Sono supporti importanti, il cui valore aggiunto aumenta con l’aumentare delle persone che utilizzano l’IA, permettendone di migliorarne gli algoritmi e migliorare il risultato formativo.
Siamo comunque convinti che ancora oggi, dietro la tecnologia a supporto della formazione, per quanto evoluta possa essere, vi debbano essere sempre esperti che con la propria “visione d’insieme” e chiarezza dell’obiettivo, si pongano al di sopra della macchina e che soprattutto l’IA almeno oggi, sia solo un supporto.
L’algoritmo umano, pur con i suoi limiti, è ancora troppo lontano dall’esser raggiunto dalla macchina.
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